mercoledì 13 maggio 2009

approfondimento fisica

Nel sito www.specolachiavacci.it assegnato al nostro gruppo, sono presentate le varie iniziative per il pubblico che si tengono in questa struttura dove è possibile osservare il cielo grazie a vari strumenti scientifici, vari link per soddisfare le curiosità in quell’ambito, delle interessanti foto astronomiche e gli eventi astronomici registrati tra il 1996 e 2004 con innumerevoli rispettivi calcoli matematici. Essi sono: il transito di Venere, l’opposizione di Marte, le meteore, l’eclissi totale di sole e le comete delle quali ci danno un’interessante spiegazione. Quelle ben visibili ad occhio nudo arrivano in media al ritmo di una ogni 10 anni ma dal 1976 al 1996 se ne videro di più. Il comportamento vario delle comete all’occhio dell’osservatore è dovuto:
-alla diversità delle orbite: l’inclinazione dell’orbita rispetto all’eclittica; la minima distanza che la cometa raggiunge dal sole (perielio) determina l’attività del nucleo e la formazione di una coda più o meno consistente; la distanza dalla terra determina l’estensione apparente della coda.
-dalla prospettiva con cui si osserva la sua orbita: visuale laterale rispetto al piano dell’orbita, coda ampia a ventaglio; visuale sul piano dell’orbita trasversalmente alla direzione del moto, coda lunga e sottile e talvolta un’anticoda; visuale parallela alla sua direzione di movimento, coda molto poco appariscente.
-la dimensione attiva del loro nucleo. Il nucleo è composto di silicati simili alle rocce terrestri in granuli e piccoli pezzi, tenuti assieme da gas ghiacciati. La coda è formata dai gas che sublimano e che vengono ionizzati dalla radiazione UV del sole e le polveri che la cometa disperde.
Per osservare per la prima volta la forma di un nucleo cometario ed i fenomeni che danno origine alla chioma e alla coda venne lanciata una sonda (Giotto) che passò ad una distanza minima da questa.
In base a quanto studiato sappiamo che le comete furono scoperte da Tycho Brahe, l’ultimo astronomo ad occhio nudo. Nella visione aristotelico - tolemaica si pensava che l’universo fosse formato da 55 sfere concentriche con la terra, era impossibile che le comete le attraversassero, così il modello copernicano sembrava più plausibile. Il sole al centro dell’universo. Grazie ai suoi dati Keplero risolse il problema dei moti.

Chiara colecchia, laura milan, orlinda tahiraj, alice lazzaroni

1 commento:

  1. visto che manca l'analisi di un solo gruppo potete iniziare la seconda parte del lavoro:
    guardate le analisi fatte dagli altri gruppi e chiedete chiarimenti o commentatele (la qualità degli interventi è parte integrante della valutazione del lavoro) e rispondete alle richiete fatte a voi!!

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